Tocco Dolce: un massaggio per i più piccoli.

Il tatto è la prima lingua con la quale si impara a comunicare. Il feto è particolarmente sensibile alle carezze che la sua pelle percepisce quando si muove appoggiato alle pareti uterine, immerso nel liquido amniotico. Alla nascita il contatto corporeo, lo stare pelle-pelle, le coccole e le carezze  sono un bisogno  vitale: aiutano a capirsi, sintonizzarsi, tranquillizzarsi e superare i momenti più faticosi. Attraverso la pelle il piccolo riceve amore, matura  autonomia e sicurezza.     

Perché un Tocco Dolce.   

Il tocco e la carezza  sono come parole che sanno parlare, accogliere, rispettare, nutrire.  Massaggiare il proprio bambino  è un ulteriore opportunità per un dialogo sempre più profondo che arricchisce la confidenza e la relazione. Genitori e bambini possono parlarsi in una lingua intima e autentica. Il massaggio migliora  anche il benessere fisico: la respirazione, la muscolatura, la funzionalità dell’intestino, aumenta le difese immunitarie, la crescita  ponderale. Favorisce anche il rilassamento, aiuta a sostituire il ricordo delle esperienze spiacevoli con quelle positive, migliora lo sviluppo. 

Ai neonati pretermine nei primi mesi dopo la dimissione , può essere indicato un massaggio definito Tocco dolce perché adattato ai suoi bisogni,  una sequenza semplice che assicura stabilità al bambino e presta  attenzione ai segnali che comunica

Come fare

  • Per fare le prime esperienze di Tocco dolce insieme al tuo bimbo, puoi iniziare anche solo per pochi minuti e aumentare in base alle sue risposte. 
  • Prepara un ambiente tranquillo, protetto da luci rumori intensi, spegni il cellulare! 
  • Scegli un momento in cui il bimbo sia sveglio e disponibile. Ricorda che il sonno è importante per la crescita e il suo sviluppo.
  • Se ne ha bisogno offrigli il ciuccio o  avvolgilo in parte con un telino. 
  • E’ importante curare la sua posizione, inizia da quella più stabile a pancia sotto, con gli arti vicino al corpo in posizione fetale.
  • Per prima cosa chiedigli il permesso, digli  una parola, fai  un gesto d’inizio come passarti l’olio sulle mani (solo olio naturale spremuto a freddo).      
  • Osserva il tuo bambino, fai  un respiro profondo per rilassarti, appoggia le mani sulla sua pelle. Le tue mani lo contengono, sono ferme, ascoltano il suo respiro, si riposano su di lui: lo aiutano a trovare la sua stabilità e con lui ti mettono in relazione.
  • Quando ti sembra che il bimbo sia tranquillo e pronto, una mano può cominciare a scorrere lentamente sulla sua pelle, mentre l’altra rimane ferma per dargli un confine, un aiuto. Prosegui col tuo ritmo sempre nella stessa direzione, in modo che il bimbo si abitui a quel movimento.  
  • Le tue mani  parlano e ascoltano, proseguono  se il bimbo è tranquillo, si fermano a contenerlo quando gli serve aiuto: lasciati guidare da lui !       
  • Fai molta attenzione ai segnali di stress e di stanchezza (es. variazioni colorito, rigurgiti, sbadigli, estensione degli arti e delle dita, pianto), fermati con le mani su di lui e aspetta.
  • Puoi accompagnare il massaggio con un canto lento o una musica lieve.
  • Concludi questo momento con il contenimento a mani ferme, salutalo coprilo o prendilo in braccio. 

Se vuoi saperne di più o apprendere il massaggio completo rivolgiti all’Associazione Italiana Massaggio Infantile  A.I.M.I.  (www.aimionline.it).   Sarà possibile fare  incontri  individualizzati o verso i tre mesi di età corretta partecipare all’insegnamento di gruppo. Sarà utile parlarne prima con il pediatra o il terapista dello sviluppo  presenti al Follow up TIN.  

Dott.ssa. Natascia Bertoncelli e Dott.ssa. Isa Blanchi (Associazione Italiana Massaggio Infantile)
Contributo scientifico della Società Italiana di Neonatologia

La kangaroo care: perché non continuare a casa?

La Kangaroo Care (KC) è un metodo di cura in cui il neonato pretermine o di basso peso viene posizionato nudo col solo pannolino, prono, a contatto pelle a pelle sul petto del genitore, adeguatamente contenuto e coperto. 

È considerato un metodo semplice ed efficace per promuovere la salute e il benessere del neonato pretermine, ma anche a termine. L’Organizzazione Mondiale della Sanità, raccomanda che la KC venga proposta non appena le condizioni cliniche del neonato lo permettano, per più tempo possibile e per tutto il periodo del ricovero.

La KC ha un ruolo fondamentale nella relazione, sia per i genitori che per il bambino. È un modo per riprendere il contatto bruscamente interrotto con la madre e costruire quello con il padre. Le madri raccontano di essere meno stressate durante la KC, riferiscono un aumento di fiducia e autostima e la sensazione di poter fare qualcosa di positivo per il loro bambino.

I benefici della Kangaroo Care, come avrete già scoperto nell’ambiente della TIN che vi ha accolto, sono molteplici: diminuzione del rischio di infezioni, la riduzione del tempo di ospedalizzazione ed un maggiore incremento ponderale, inoltre incrementa i tassi di allattamento esclusivo alla dimissione e la durata nel tempo dell’allattamento. La posizione della KC, infatti è ideale per avvicinare progressivamente il neonato prematuro al seno, favorendo con la madre un contatto intimo per sentirsi, toccarsi e iniziare progressivamente, piano piano, le prime esperienze di allattamento.

Uno dei momenti che forse più ogni mamma e papà ricordano con emozione è il primo contatto pelle a pelle con il proprio bambino.

Ci ha detto Alice, mamma di Marta: “La marsupioterapia non solo offre benefici scientificamente provati, ma va oltre, aiuta il genitore a sistemare i “pezzi rotti”. Il ruolo della mamma ritorna primario, fa bene al bambino ma anche alla mamma, si mettono le basi di quel rapporto interrotto troppo presto, riesce a trasmettere serenità ad entrambi, un’iniezione di felicità…”

Perché non continuare la KC a casa?

La Kangaroo Care ha un impatto positivo sull’ambiente domestico, garantire il contatto continuo pelle a pelle da entrambi i genitori è fondamentale, in quanto il genitore diventa progressivamente più consapevole del bambino e più sensibile alla sua cura, il che potrebbe spiegare i risultati positivi per quanto riguarda lo sviluppo del neonato ad un anno di vita.

La Kangaroo Care, infatti, ha un ruolo protettivo contro potenziali deficit neurologici e dovrebbe essere rivolta più specificamente ai neonati che sono più a rischio alla nascita.

Recentemente è stato dimostrato che la KC ha avuto effetti protettivi sociali e comportamentali significativi e di lunga durata a 20 anni dopo l’intervento.

L’arrivo a casa con il proprio bambino, magari dopo mesi di degenza in ospedale è sicuramente un momento fantastico, finalmente la famiglia si riunisce nella propria casa e può proseguire un percorso di vita nell’ambiente domestico. Proseguire la KC, riservare tempo al contatto pelle a pelle è una proposta importante che necessita di facilitazioni. La collaborazione con il partner, il coinvolgimento di altri familiari è fondamentale sia per gestire la vita di casa che per poter dedicare tempi adeguati alla KC. Durante la degenza siete stati aiutati dal personale a “mettervi” con il vostro bimbo in KC, poi avete imparato a farlo anche da soli, così potete fare anche a casa. E ricordate che il personale della vostra TIN sarà certamente a disposizione per consigliarvi anche su questo.

Dott. Giuseppe Paterlini e Dott.ssa Valentina Fortuna
Contributo scientifico della Società Italiana di Neonatologia

SIDS: conoscerla per prevenirla!

E’ arrivato il momento della tanto attesa dimissione: tra poco mamma e papà andranno finalmente a casa insieme al loro bambino e il pediatra durante il colloquio inizia a parlare di un argomento molto importante: come prevenire la morte in culla. Improvvisamente l’espressione dei genitori cambia e dai loro volti traspare un senso di disagio e paura. Ma per quanto “scomodo” questo è un tema che è necessario affrontare: infatti solo la conoscenza diffusa della problematica e un’informazione chiara ed efficace sulla prevenzione hanno permesso di ridurne l’incidenza in Italia e nel mondo.

Si parla di sindrome della morte improvvisa del lattante (Sudden Infant Death Syndrome – SIDS) quando avviene la morte inaspettata di un bambino di età inferiore a un anno, solitamente durante il sonno, senza una causa apparente anche dopo esami approfonditi. La SIDS rappresenta una delle principali cause di morte nel primo anno di vita e si verifica più frequentemente tra il secondo e il quarto mese, soprattutto nei mesi invernali.

Nonostante non sia possibile conoscere la causa esatta di SIDS, negli anni è stata evidenziata la correlazione con alcune situazioni che potrebbero aumentarne il rischio. Da qui la comunità scientifica è riuscita a fornire delle raccomandazioni su comportamenti protettivi che, una volta diffusi e applicati, hanno permesso di ridurre i casi di “morte in culla”.

Sicuramente la strategia protettiva più efficace nel ridurre l’incidenza di SIDS riguarda la postura che il bambino deve mantenere durante il sonno: la raccomandazione è quella di mettere a dormire il bambino sempre in posizione supina (a pancia in su) sin dai primi giorni di vita.

Oltre al rispetto di questa indicazione, le altre raccomandazioni che i genitori possono mettere in atto per un ambiente del sonno sicuro e per ridurre il rischio di SIDS sono:

  • il bambino dovrebbe dormire nella stessa stanza dei genitori per almeno i primi sei mesi, meglio per tutto il primo anno di vita, vicino al loro letto, ma su una superficie separata (culla o lettino).
  • È consigliato non condividere il letto con il bambino; questa abitudine può essere particolarmente pericolosa, soprattutto se i genitori sono fumatori o non sono in condizioni di buona vigilanza (ad esempio in caso di importante stanchezza o di uso di alcol, farmaci o sostanze psicoattive). Il bambino può essere tenuto nel letto dei genitori durante l’allattamento, per poi essere rimesso nella propria culla dopo la poppata.
  • Il materasso deve essere della misura esatta della culla/lettino e sufficientemente rigido; andrebbe evitato il cuscino e la presenza di altri oggetti come trapunte, piumini, paracolpi, peluche, piccoli giochi che possono rappresentare un pericolo per il bambino.
  • Il “sacconanna” è una valida alternativa alle coperte per mantenere il comfort termico del bambino durante la notte. Altrimenti il bambino dovrebbe essere sistemato con i piedi che toccano il fondo della culla o del lettino, in modo che non possa scivolare sotto le coperte, che devono essere ben fermate sotto il materasso.
  • La temperatura dell’ambiente dove riposa il bambino deve essere confortevole e mai troppo elevata; è da evitare il surriscaldamento con eccesso di vestiti e coperte. Se il bambino è sudato o sembra caldo al tatto potrebbe essere troppo coperto.
  • Evitare il fumo durante la gravidanza; dopo la nascita non bisogna fumare vicino al bambino o tenerlo in ambienti dove si fuma.
  • L’allattamento al seno, esclusivo o parziale, riduce il rischio di SIDS.
  • L’utilizzo del ciuccio può ridurre il rischio di SIDS, meglio se introdotto dopo il primo mese di vita per evitare interferenze con l’allattamento al seno e sospeso possibilmente entro l’anno.

Nonostante alcuni genitori siano tranquillizzati dall’uso di dispositivi di monitoraggio durante il sonno del bambino non esistono prove scientifiche che questi prevengano la SIDS, pertanto il loro utilizzo non è raccomandato.

Anche l’esecuzione dello screening con ECG in tutti i neonati volto ad identificare alcune condizioni cardiache che potrebbero predisporre a un maggior rischio di SIDS non è attualmente presente nelle raccomandazioni come misura di prevenzione in quanto non ha raggiunto sufficienti prove scientifiche di efficacia. Per i genitori con preoccupazioni specifiche, come una storia familiare di sindrome del QT lungo o altri problemi cardiaci, potrebbe essere utile discutere con il pediatra la possibilità di uno screening ECG, valutando i benefici e i rischi associati.

Nella prevenzione della SIDS è inoltre importante seguire il programma di vaccinazioni (alcuni studi suggeriscono che i bambini vaccinati hanno un rischio ridotto di SIDS) e osservare il calendario delle visite pediatriche per il monitoraggio della crescita e dello sviluppo del bambino. Qualsiasi dubbio o eventuale preoccupazione inerente a questa problematica andrebbe discussa con il proprio pediatra di riferimento. La SIDS è una problematica importante che va affrontata con le strategie più efficaci a nostra disposizione, la consapevolezza dei fattori di rischio e la conoscenza delle raccomandazioni per prevenirla.

Dott.ssa. Roberta Arena
Contributo scientifico della Società Italiana di Neonatologia

Trasporto Sicuro del Neonato in Automobile:

bello viaggiare con mamma e papà, ma sempre comodi e sicuri!

Il trasporto in sicurezza del neonato in auto è una priorità per tutti i genitori, dai brevi tragitti in città ai viaggi più lunghi, ad esempio per raggiungere la meta delle prime vacanze insieme al vostro bambino.

I seggiolini sono essenziali per garantire ai piccoli passeggeri una posizione sicura e sono progettati per offrire una protezione ottimale in caso di collisione. Gli studi dimostrano che se usati correttamente riducono il rischio di lesioni mortali e di ospedalizzazione del 70% circa nei neonati e nei lattanti fino a un anno d’età e la loro efficacia è evidenziata anche nei bambini più grandi.

Dati recenti indicano che l’installazione dei seggiolini in senso contrario a quello di marcia, sui sedili posteriori, permette la migliore protezione in caso di incidenti nei bambini fino a 4 anni d’età; infatti l’American Academy of Pediatrics raccomanda l’uso del seggiolino rivolto all’indietro il più a lungo possibile.

Tuttavia l’efficacia dei seggiolini dipende dall’uso appropriato e dalla corretta installazione e fissaggio (secondo le istruzioni del Manuale fornito dal produttore). Un uso e/o un montaggio scorretto possono ridurre e addirittura annullare l’efficacia protettiva del seggiolino.

E’ importante inoltre che il neonato sia posizionato correttamente all’interno del seggiolino. Questi accorgimenti posturali valgono per tutti, con particolare attenzione per i neonati prematuri e di basso peso alla nascita: un corretto allineamento della testa e il mantenimento di questa in posizione stabile, nella giusta inclinazione rispetto al corpo, ne evita il ripiegamento sul petto durante il movimento dell’auto, prevenendo la compressione delle vie aeree e assicurando una respirazione regolare del bambino all’interno del dispositivo. 

Per i primi tempi, per i neonati pretermine o di basso peso alla nascita può essere raccomandato il trasporto in posizione supina all’interno di una navicella omologata per l’auto, con cintura di ritenuta a tre punti, installata trasversalmente al senso di marcia. Possono essere indicati anche gli ovetti con cinture di ritenuta a 3 o 5 punti purché assicurino una postura ottimale mediante apposito riduttore ergonomico. Fino a quando il neonato non raggiunge un adeguato tono muscolare, è opportuno ridurre al minimo necessario la durata dei viaggi in auto e sempre la presenza di un adulto seduto a fianco che possa monitorare il bambino. Inoltre prima di allacciare il neonato, è raccomandato rimuovere cappotti o giacche pesanti per garantire che le cinture siano ben aderenti al corpo.

Ecco, in sintesi, le raccomandazioni che seguono la legislazione vigente per garantire al sicurezza durante il trasporto in auto in età pediatrica:

  • Scegliere un seggiolino nuovo (quello di seconda mano potrebbe aver subito dei danni non visibili), adatto alle dimensioni (altezza, peso) del vostro bambino, omologato (con etichetta) e conforme alle disposizioni della Comunità Europea. Il seggiolino deve riportare l’etichetta di omologazione ed essere adatto ad età e dimensioni del bambino;
  • Tutti i bambini al di sotto dei 4 anni devono essere trasportati con seggiolini dotati di appositi sistemi anti abbandono;
  • Il trasporto dei bambini negli appositi seggiolini è un obbligo di legge fino ai 150 cm di altezza (circa 12 anni), poi si passa alle sole cinture di sicurezza, come per gli adulti;
  • Il sedile più sicuro è quello posteriore centrale, seguito da quello posteriore laterale (con inserito il blocco di apertura delle portiere);
  • Gli ovetti devono essere installati esclusivamente in senso contrario a quello di marcia;
  • Per quanto meno sicuro, il seggiolino può essere montato sul sedile anteriore dell’auto, con disattivazione dell’airbag (obbligatoria per gli ovetti, fortemente raccomandata negli altri casi);
  • I seggiolini devono essere installati in senso contrario a quello di marcia il più a lungo possibile e obbligatoriamente fino ai 15 mesi del bambino se omologati ECE R129 e fino a 9 kg, se ECE R44;
  • Tutti i bambini al di sotto dei 125 cm devono essere trasportati con seggiolini dotati di schienale (se omologati secondo la normativa ECE R129);
  • È necessario passare al seggiolino successivo quando la sommità della testa del bambino sporge dal bordo superiore del dispositivo, le spalle superano di oltre 2 cm l’attacco delle cinture integrate o la testa risulta più alta del poggiatesta.

Il trasporto sicuro del neonato in automobile richiede attenzione e cura. Il seggiolino è un dispositivo salva-vita: è importante non fare mai eccezioni. Trascurare le regole per fretta, se il bimbo fa i capricci o se il tragitto è breve può comportare conseguenze gravissime.

Non lasciate mai il neonato da solo in auto, nemmeno per pochi minuti: le temperature all’interno dell’auto possono variare rapidamente, mettendo il bambino a rischio di ipotermia o ipertermia, e verificate sempre il corretto funzionamento del sistema anti abbandono.

Ricordate sempre di consultare il manuale del seggiolino e per ulteriori dubbi o domande non esitate a consultare un tecnico certificato o chiedete chiarimenti al vostro pediatra.

Dott.ssa. Roberta Arena
Contributo scientifico della Società Italiana di Neonatologia