E’ arrivato il momento della tanto attesa dimissione: tra poco mamma e papà andranno finalmente a casa insieme al loro bambino e il pediatra durante il colloquio inizia a parlare di un argomento molto importante: come prevenire la morte in culla. Improvvisamente l’espressione dei genitori cambia e dai loro volti traspare un senso di disagio e paura. Ma per quanto “scomodo” questo è un tema che è necessario affrontare: infatti solo la conoscenza diffusa della problematica e un’informazione chiara ed efficace sulla prevenzione hanno permesso di ridurne l’incidenza in Italia e nel mondo.
Si parla di sindrome della morte improvvisa del lattante (Sudden Infant Death Syndrome – SIDS) quando avviene la morte inaspettata di un bambino di età inferiore a un anno, solitamente durante il sonno, senza una causa apparente anche dopo esami approfonditi. La SIDS rappresenta una delle principali cause di morte nel primo anno di vita e si verifica più frequentemente tra il secondo e il quarto mese, soprattutto nei mesi invernali.
Nonostante non sia possibile conoscere la causa esatta di SIDS, negli anni è stata evidenziata la correlazione con alcune situazioni che potrebbero aumentarne il rischio. Da qui la comunità scientifica è riuscita a fornire delle raccomandazioni su comportamenti protettivi che, una volta diffusi e applicati, hanno permesso di ridurre i casi di “morte in culla”.
Sicuramente la strategia protettiva più efficace nel ridurre l’incidenza di SIDS riguarda la postura che il bambino deve mantenere durante il sonno: la raccomandazione è quella di mettere a dormire il bambino sempre in posizione supina (a pancia in su) sin dai primi giorni di vita.
Oltre al rispetto di questa indicazione, le altre raccomandazioni che i genitori possono mettere in atto per un ambiente del sonno sicuro e per ridurre il rischio di SIDS sono:
- il bambino dovrebbe dormire nella stessa stanza dei genitori per almeno i primi sei mesi, meglio per tutto il primo anno di vita, vicino al loro letto, ma su una superficie separata (culla o lettino).
- È consigliato non condividere il letto con il bambino; questa abitudine può essere particolarmente pericolosa, soprattutto se i genitori sono fumatori o non sono in condizioni di buona vigilanza (ad esempio in caso di importante stanchezza o di uso di alcol, farmaci o sostanze psicoattive). Il bambino può essere tenuto nel letto dei genitori durante l’allattamento, per poi essere rimesso nella propria culla dopo la poppata.
- Il materasso deve essere della misura esatta della culla/lettino e sufficientemente rigido; andrebbe evitato il cuscino e la presenza di altri oggetti come trapunte, piumini, paracolpi, peluche, piccoli giochi che possono rappresentare un pericolo per il bambino.
- Il “sacconanna” è una valida alternativa alle coperte per mantenere il comfort termico del bambino durante la notte. Altrimenti il bambino dovrebbe essere sistemato con i piedi che toccano il fondo della culla o del lettino, in modo che non possa scivolare sotto le coperte, che devono essere ben fermate sotto il materasso.
- La temperatura dell’ambiente dove riposa il bambino deve essere confortevole e mai troppo elevata; è da evitare il surriscaldamento con eccesso di vestiti e coperte. Se il bambino è sudato o sembra caldo al tatto potrebbe essere troppo coperto.
- Evitare il fumo durante la gravidanza; dopo la nascita non bisogna fumare vicino al bambino o tenerlo in ambienti dove si fuma.
- L’allattamento al seno, esclusivo o parziale, riduce il rischio di SIDS.
- L’utilizzo del ciuccio può ridurre il rischio di SIDS, meglio se introdotto dopo il primo mese di vita per evitare interferenze con l’allattamento al seno e sospeso possibilmente entro l’anno.
Nonostante alcuni genitori siano tranquillizzati dall’uso di dispositivi di monitoraggio durante il sonno del bambino non esistono prove scientifiche che questi prevengano la SIDS, pertanto il loro utilizzo non è raccomandato.
Anche l’esecuzione dello screening con ECG in tutti i neonati volto ad identificare alcune condizioni cardiache che potrebbero predisporre a un maggior rischio di SIDS non è attualmente presente nelle raccomandazioni come misura di prevenzione in quanto non ha raggiunto sufficienti prove scientifiche di efficacia. Per i genitori con preoccupazioni specifiche, come una storia familiare di sindrome del QT lungo o altri problemi cardiaci, potrebbe essere utile discutere con il pediatra la possibilità di uno screening ECG, valutando i benefici e i rischi associati.
Nella prevenzione della SIDS è inoltre importante seguire il programma di vaccinazioni (alcuni studi suggeriscono che i bambini vaccinati hanno un rischio ridotto di SIDS) e osservare il calendario delle visite pediatriche per il monitoraggio della crescita e dello sviluppo del bambino. Qualsiasi dubbio o eventuale preoccupazione inerente a questa problematica andrebbe discussa con il proprio pediatra di riferimento. La SIDS è una problematica importante che va affrontata con le strategie più efficaci a nostra disposizione, la consapevolezza dei fattori di rischio e la conoscenza delle raccomandazioni per prevenirla.
Dott.ssa. Roberta Arena
Contributo scientifico della Società Italiana di Neonatologia